Camino online V
June 29, 2020
Camino online VII
July 20, 2020
Show all

Camino online VI

COLOMBIA

MONASTERO DI SAN BENEDETTO EL ROSAL

El Rosal e’ situato nella provincia che circonda la capitale della Colombia, Bogota’, una metropoli di circa 10 milgioni di abitanti. La zona di El Rosal si trova a circa 20 KM da Bogota’ e si chiama “El bello Jardin de Rosas y Flores”, Il bel Gardino di Rose e Fiori. Molte piante da fiori vengono coltivate in questa area

Al momento la comunita’ conta 12 membri; 8 di loro sono membri permanenti che hanno preso i voti finali (5 preti e 3 confratelli). In aggiunta a questi, ci sono anche 4 membri che stanno ancora effettuando la loro formazione, 1 novizio e 3 postulanti.

Duranti il girno i monanci si dedicano ad una varieta’ di compiti all’interno del recinto delle mura del monastero. Fanno queste cose per due motivi, per procurarsi un guadagno, e per devolvere il loro impegno a Dio , ed per il beneficio delle persone col le qual convivono. Accolgono gente nella loro comunita’ che hanno il desiderio di sperimentare la loro ospitalita’, oppure per ritrovare la loro forza spirituale durante i giorni di ritiro, oppure per cercare il consiglio di una guida spirituale. Normalmente i preti amministrano i sacramenti di riconciliazione a tuti coloro che desiderano superare momenti difficili che hanno passato nelle vite.

La comunita’ tutta riesce a trovare le sue risorse attraveso i lavori svolti presso i propri laboratori. Per lungo tempo, il laboratorio di falegnameria ha prodotto qualsiasi tipo di mobile di arredamento domestico e liturgico, ed attraverso questa attivita’ e’ riuscito a raccogliere un buona fonte di sostentamento per la comunita’ tutta. Oltre a questo, hanno anche un piccolo laboratorio per la rilegatura dei libri ed uno per la pittura di icone sacre. Questo laboratorio procude anche monto degli arredamenti sacri per la liturgia.

Per i piaceri piu terreni, ci impegnamo anche a produrre pagnotte di pane fresco, produciamo yogurt, Kefir e formaggio. I fratelli piu giovani, che sono ancora sotto formazione, si occupano del nostro orto di frutta e verdura.

Sfide:

Sentiamo su di noi costantemente la sfida di offrire una formazione biblica precisa e profonda a tutti i giovani che si vogliono unire alla nostra comunita. Questa formazione deve essere capace di preparli alla loro vita nella comunita’, in modo da prendere in considerazione sia i loro talenti , sia i diversi bisogni dellla comunita’, allo scopo di trovare come le diverse aree di amministrazione, i servizi di cui le persone hanno piu’ bisogno, e la vita spirituale possano essere tutte migliorate.

Progetti:

Al fine di raggiungere queste sfide, stiamo discutendo e pianificando di possibili soluzioni d come possiamo migliorare e raddoppiare i nostri sforzi per essere in grado di offrire una vera giuda spirituale a tutti i nostri ospiti e corsi di ritiro spirituale, facendoli sentire tutti sinceramente benvenuti e supportati nei loro differenti bisogni particolari. Allo stesso tempo sappiamo di doverci preoccupare dello sviluppo umano e professionale dei numerosi apprendisti che lavorano nei nostri laboratori. Dovrebbero essere messi nelle condizioni di crescere personalmente e riuscire a crearsi un guadagno per loro stesssi e le loro famiglie.

Allo stesso tempo, siamo impegnati ad assicurarci di trovare modalita’ per continuare a creare e mantenere una fonte stabile di risorse finanziarie per la nostra stessa comunita’ che sia capace altresi’ di coprire tutti i costi dei servizi che offriamo alla comunita.

REFLEXIÓN

5 LUGLIO

Solitudine lungo il Cammino

VIDEO

Perche’ si sta facendo scuro,

Perche’ e’ tardi, mio Singnore,

Perche’ ho paura

Di perdere la strada,

Non mi lasciare cosi’ solo

E rimani al mio fianco

(Inno dei Vespri)

Dobbiamo ammetterlo: la solitudine non ha mai avuto tanta buona considerazione anche se nel 1985 Henry Purcell l’ha immortalata considerandola una sublime compagnia: O, Solitudine, la mia sceta piu dolce! Nelle nostre orecchie ancora risuona, e da tempo immemorabile, il famso ammonimento della Bibbia: Non e’ bene per l’uomo l’essere da solo (Gen 2:18). Ed anche noi esseri umani abbiamo sempre avuto la sensazione che stiamo meglio in (preferibilmente) buona compagnia invece che rimanere tutti soli. Del resto la stessa scienza della biologia ci ha da lungo tempo spiagato come noi tutti siamo il frutto di quella compagnia.

D’altro canto, anche in ambienti religiosi, l’approccio comunitario e’ stato sempre privilegiato rispetto alle piu’ rigorose scelte di ermetismo, tanto che nella storia della Chiesa, non e’ stata una cosa rara di guardare con sospetto tutti coloro i quali, per una ragione o per un’altra, hanno scelto la solitudine. Fortunatamente, ci sono sempre stati esempi di eremiti di un tipo od un altro tra noi, ed il loro esempio non e’ mai caduto nell’oblio. Pensate ad Antonio Il Grande, Giuliana di Norwich, Thomas Merton e molti altri. Per non parlare della solitudine nella Storia dell’Arte, nella Letteratura, e nella Musica. Se tutte queste solitudini fossero state in vano, allora ci dovremmo interrogare sui fritti, da un punto di vista meramente storico, delle aggregazioni intense e socialmente attive.

Che ci piaccia o no, temporaneamente o permanentemente ognuno di noi secondo la propria vocazione, la solitudine e’ un elemento inseparabile del Cammino, ed ancor di piu’ di una cammino spirituale! E questo e’ cosi tanto vero che la solitudine e’ all’origine stessa della “chiamata” … e della dipartita. Qualcuno o qualcosa ci ha spinto sul Cammino.  Io l’attrarrò, la condurrò nel deserto, e parlerò al suo cuore (Hos 2:14). Il che significa dire: la condurro’ nella solitudine.

Proprio cosi’, la solitudine sembra essere particolarmente efficace di mettere in sintonia il nostro udito e migliorare la nostra capacita’ di ascoltare. Ci illumina e ci da discernimento. Ci libera dalla tirannia sociale e dalle preoccupazioni di quello che la gente potrebbe dire. E’ un buon allenamento per l’inaspettato e per le sfide spirituali. Solo la solitudine, in breve, ci libera di tutto quanto. Ma la Solitudine non e’ cosi’ sola come come si portrebbe pensare. Lei si accompagna sempre con il Silenzio e la Semplicita’. Una Trinita’ degna di fede !

Senza questo confronto radicale con noi stessi e con il mistero, non e’ propabile che siamo capaci di progredire nel nostro cammino spirituale. Ed anche se lo facessimo, sarebbe sicuramente uno di seconda mano: il racconto di altri e le esprienze fatte da altri. Ammettiamolo a noi stessi: e’ cosi facile deludere se stessi! Cosi’ facile, per esempio, pregare un completo sconosciuto il quale, per tradizione, siamo cresciuti imparando a chiamarlo … Dio! La solitudine non e’ fatta di questi trucchi. Giobbe l’ha capito solo dopo essere stato protato in uno stato di assoluta solitudine e deprivazione, quando ha realizzato che non aveva veramente mai conosciuto -personalmente, non per sentito dire, il Solo con il quale avrebbe dovuto misurasi. E, pieno di vergogna, esclamo’: Io ti conoscevo solo per sentito dire (Job 42:5). Forse anche ni abbiamo sentito parlare di Lui solo per sentito dire. Thomas Merton non e’ mai stato compiacente su questo: Solo quelli conoscono Lui, che hanno a loro volta abbandonato ogni falsita’, ogni illusione, ogni pretesa, ed ogni contraffazione.  La solitudine serve a questo fine: per liberarsi da tutti questi pretendenti indesiderabili. Per conoscere che l’Intellegibile -piu’ propiamente, la via della croce (ce n’e’ un’altra?)- non puo’ essere attraversat con le nostre teste, ma solo con i nostri cuori. E che solamente nel deserto il cuore si lascia purificare dal mistero che nella sua espressione migliore ci invita ancora una volta nel confidare nell’abbadonarci e nello svuotare noi stessi. Ci serve a realizzare che senza di Lui noi non possiamo nulla. A quel punto, i mistici ci dicono, solo quando siamo pura solitudine, pura vacuita’, pura recettivita’, e solo allora, sapremo -o meglio, sperimenteremo- che sul cammino nel quale ci troviamo, non importa quanto difficile o pieno di paure possa essere, non siamo mai, e mai saremo, soli. Invece, quali persone rette che noi siamo, facciamo difficolta’ a credere che Lui e’ con noi sempre, fino alla notte dei tempi (Matteo 28:20)

Congediamoci con le parole di una saggio eremita contemporaneo: a dispetto della sua cattiva reputazione, la solitudine ci apre alla comunione con Dio, con il profondo di noi stessi, con gli altri, con il bello e con il mistero.

PREGHIERA

Dio, Padre di ogni bene, ricco in pieta’ ed amore. Guarda a quesa piccola parte della tua chiesa, riunita in fratellanza e carita; porta a perfezione quello che hai saputo iniziare in noi, cosicche’ non possiamo preferire nulla sopra di te, nostro Padre Celeste, e servirti con feducia nei nostri fratelli e sorelle, in uno spirito di amore e con un cuore umile. Amen

Grazie a tutti voi per metterci in Cammino; Grazie per diventare parte di questo piccolo progetto; Grazie per le vostre preghiere, per il vostro aiuto, e per la vostra compagnia.

DONA ORA

Con il vostro aiuto contribuirete con cibo, attrezzature mediche, approvvigionamento idrico, kit per l’igiene

Alla prossima settimana!