Camino online VI
July 20, 2020
Camino online VIII
July 21, 2020
Show all

Camino online VII

VENEZUELA

ABBAZIA BENEDETTINA DI SAN GIUSEPPE

Siamo una delle comunita’ monastiche benedettine che appartengone alla Congregazione benedittina di Sant Ottilia, fondata a Caracas, in Venezuela, nel 1929. Con il passare degli anni, la capitale e’ cresciuta cosi’ tanto da circondare l’intera Abbazia e, poiche’ i rumori (tipici di qualsisi citta’) certamente non favoriscono lo stile di vita dei monaci, la comunita’ fu costretta a cercare un luogo piu’ appropriato per le sue attivita’ ed i suoi bisogni. Agli inizi degli anni 90, in un posto rurale in perfetta sintonia con una natura quasi incontaminata, la conumita’ si stabili a Güigüe, un piccolo paese situato a 150 km da Caracas.

La nostra comunita’ si compone di circa 10 membri, 4 dei quali sono in formazione.

La crisi che sta attraversando il paese per anni sta producendo consequenze molto pesanti sulla vita quotidiana dalla nostra comunita’, e qusto si ripercuote a divesi livelli. La situazione economica generale, i problemi sociali, la continua crisi politica, la mancanza di sicurezza, hanno tutte contribuito ad avere conseguenze devastanti per la gente di questa nazione; ed anche, certamente, per il nostro monastero.

Da questo angolo del mondo, al centro di questa pandemia ed affogati da una crisi senza fine che sembra mai toccare il fondo, la comunita’ dei monaci cerca di contunuare la propria vita nella costante ricerda di Dio.

Da questo angolo del mondo, al centro di questa pandemia ed affogati da una crisi senza fine che sembra mai toccare il fondo, la comunita’ dei monaci cerca di contunuare la propria vita nella costante ricerda di Dio.

Nel frattempo, al centro di tutte le nostre occupazioni giornaliere, continueremo a fermarci ogni volta per innalzare le nostre preghiere al cielo per cosi’ tanta sofferenza, ma sempre pieni di speranza.

REFLEXIÓN

12 LUGLIO

Fermarsi

P. Clemente In,

Monastero Monte Irago

VIDEO

Tutto si e’ fermatato. Il Cammino di Santiago si e’ fermato lungo il suo stesso percorso, ed e’ li’ aspetta. E’ ancora completamente fermato. A causa del Coronavirus, tutti quanti sono rimasti con il fiato sospeso. Solo il silenzio scorre in un profondo silenzio. E’ la prima volta che una cosa come questa e’ accaduta. E’ cosi inusuale. Il 15 Marzo scorso, il Cammino si e’ “fermato”. Dopo un lungo inverno, la primavera – una stagione dinamica nelle quali tutte le cose prendono vita – e’ arrivata, ed ora l’estate e’ arrivata; Tuttavia, il silenzio delle pause di quest’anno continua a scorrere lungo il Cammino.

Un confratello del monastero mi ha detto: “In un certo modo, questo e’ un momento sabbatico che il Signore ci ha donato”. E’ un momento per un cambiamento di prospettiva per vedere la stessa realta’che e’ sempre stata.

Fermare se stessi e’ un po’ come creare silenzio. Il non muoversi non e’ un silenzio vuoto; piuttosto, puo’ essere un silenzio piendo di significato. E’ un’opportunita’ per riflettere sulle nostre origini, ritornare a scendere in noi stessi in quel silenzio che trae origine dal un fermata totale, qualdo la vita diviene semplice ed umile. Essere fermati non equivale ad essere intattivi. Nel silenzio di una fermata attiva, tutto intorno a noi, inclusi noi stessi, ritorna alla sua origine, alle radici di tutte le cose.

Solo quando ci fermiamo possiamo guardarci indientro e vedere la strada che abbiamo fatto. Non possiamo vedere dietro quando siamo concentrati sull’andare avanti. No, non abbiamo tempo per guardarci indietro, non abbiamo intenzione di guardarci indietro. Perche’ la mente e’ solamente concentrata sull’andare avanti. Un pellegrino una volta mi disse: “Quando mi fermai e guardai indietro lungo la strada che avevo percorso, notai delle cavita’ nel terreno pieni di acqua sporca e fangosa. Queste pozzanghere erano la rappresentazione catartica delle lacrime che avevo pianto durante i giorni passati!”. Con un periodo di fallimento e sofferenza che finisce, sento che il mio cuore e’ stanco, che lo avevo dimenticato. Avevo camminato molto. E sono anche molto orgoglioso di me; Mi consola.

Fermarsi ci permette di vedere le nostre societa’ ed il mondo al di la dei nostri stessi limiti. Al momento, un tema molto importante chiamato “sicurezza umana” comincia ad essere discusso. Fino ad ora, il termine “sicurezza” e’ sempre sembrato riferirsi alla “sicurezza militare”. Incece ora il concetto di “sicurezza” si rierisce anche alla protezione dell’umanita’ e della vita umana. Al fine di reallizzare la “sicurezza umana” una societa’ ha bisogno di attivare un piano pubblico efficace che possa realizzarla e proteggerla. Per questa ragione, abbiamo disperatamente bisogno che la ferma volonta’ e dedizione di chi ci governa e de nostri leader politici non siano semplicemente parole.

Quando ci fermiamo, possiamo unire le nostre mani in preghiera. All’inizio, posso trovare consolazione me stesso nelle preghiere. Ma non sono io che consolo me stesso. Colui che mi ha creato e’ Colui che mi consola attraverso le preghiere. Poi, possiamo pregare per gli altri oltre noi stessi. Soltanto nella preghiera solitaria possiamo essere una sola cosa. Riceviamo notizie di persone che muoiono ogni giorno a causa del Coronavirus. A causa di cio, posso io stesso sperimentare la mia propria fine prima che avvenga. Con le mie mani vuote, non ho altra scelta che pregare. Ancora una volta non posso non reallizzare quanto io sia debole. L’ “Io” arriva in questo mondo a mani vuote, ed alla fine lascia il mondo a mani vuote. Preghiamo che l’anima torni alla sua origine. Condividiamo la sofferenza dell’anima nelle nostre umili preghiere. In preghiera, condividiamo anche le sofferenze delle famiglie che hanno perso i loro cari. Ho il rosario nelle mie mani, e d oggi prego per i malati e per coloro che si prendono cura di loro.

La verita’che noi tuti siamo pellegrini e’ resa piu’ chiara dal silenzio della nostro fermarci. Stiamo per incontrate Qualcuno che e’ sempre stato ad aspettarci. Sappiamo Chi e’ il cammino, e dove la destinazione sia. Il Cammino e’ Gesu’ Cristo. Egli e’ il cammino attraverso il quale noi viaggiamo e con il qual ci conduce al nostro destino, Dio il Padra Celeste. Sulla stradi per Emmaus, due discepoli fecero questa richiesta al loro Signore: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino” (Luca 24:29). Dopo aver riconosciuto Gesu’, i due discepoli dissero: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?” (Luca 24:32). Avevano realizzato che Cristo aveva camminato accanto a loro durante i loro momenti piu buii, di sofferza e difficolta’. Avevano incontrato Cristo, Il Pellegrino, lungo il loro cammino. Cristo era venuto da Dio come un pellegrino, aveva camminato nel mondo, ed era ritornato al Padre (Giovanni 16:28). Anche noi siamo pellegrini che proveniamo da Dio e a Dio ritorniamo.

Una fermata spirituale permette a tutto noi di riconoscere quello che e’ piu’ importante nelle nostre vite. Solo quando siamo fermamente radicati in Dio, noi abbiamo tutto quello di cui abbiamo bisogno. Rimaniamo umili di fronte a Dio.

Dio ci sta separando dai beni materiali di questo mondo. Nel silenzio di una chiesa, oppure nelle nostre case, possiamo fare un esame di coscienza cosicche’ possiamo purificare quello che ci impedisce di ascoltare la Voce di Dio con chiarezza. Chediamo con sincerita’ a Dio di farci sapere quello che Egli vuole e si aspetta da tutti noi oggi. Egli e solo Lui e’ cio’ di cui abbiamo bisogno.

Insieme a Santa Teresa di Avila, preghiamo:

Nulla ti turbi,

nulla ti spaventi.

Tutto passa,

solo Dio non cambia.

La pazienza ottiene tutto.

Chi ha Dio

non manca di nulla:

solo Dio basta.

PREGHIERA

Santo Padre, fonte di bonta’ e saggezza, illumina le nostre menti ed i nostri cuori, cosicche’ possiamo vedere la luce che accompagni i nostro cammino; affinche’ nei momenti piu buii, le nostre cadute non possano diventare scoraggiamenti, ma nuovi impulsi per alzarsi e ricominciare di nuovo. Per mezzi di Gesu’ Cristo nostro Signore. Amen. 

Grazie a tutti voi per metterci in Cammino; Grazie per diventare parte di questo piccolo progetto; Grazie per le vostre preghiere, per il vostro aiuto, e per la vostra compagnia.

DONA ORA

Con il vostro aiuto contribuirete con cibo, attrezzature mediche, approvvigionamento idrico, kit per l’igiene

Alla prossima settimana!