Camino online VII
July 20, 2020
Camino online IX
July 26, 2020
Show all

Camino online VIII

PHILIPPINE

MONASTERO DI SAN BENEDETTO

La nostra Comunita’ a Digos fu fondata nel 1983 da 5 Missionari Benedettini che appartenevano alla Congregazione Benedettina di Sant Ottilia. Lo scopo primario della sua fondazione era quello di rispondere alla richiesta dell’allora Vescovo Gene Camina – di avere una Spiritualita’ Benedettina nella sua Diocesi. Che la presenza dei Monaci Benedettina serva da Fonte Spirituale d’acqua che appaghi le anime assetate dei fedeli e specialmente per le giovani generazioni. Tanto e’ vero, che il desiderio fu realizzato dalla grazia di Dio con il tempo. Una casa di ritiro fu costruita per soddisfare i bisogni della Scla Superiore e del College degli studenti che servivano dalle 4 alle 5 Diocesi. A causa della richiesta, una nuova rinnovata ala fu costruita per servire tutte i settori della societa’!

Il Monastero ora ha 22 monaci, 4 si trovano in Missioni (1 in Africa, 2 a Cuba, 1 in Germania). Tutti i restanti si trovano nel Monastero cercando di vivere gli ideali di San Benedetto – ORA et LABORA! Il recente Virus del Covid-19 ha cambiato un po’ la nostra solita routine! Ancora rimaniamo ancorati alla nostra ORA come nostra priorita’, ed abbiamo addirittura aggiunto maggiore spazio alla preghiera in solidarieta’ con quanto sta accadendo in giro ed nell’intero Universo.

Certamente, con la fase nuova normale della vita, noi, in quanto monaci di oggi, siamo constantemente confrontati dalla sfida del mantenerci fedeli ai nostri valori monastici mentre allo stesso tempo ci adattiamo alle domande dei giorni d’oggi. Cosi’ come ci siamo adattati alla possibilita del LIVE STREAMING, siamo ora in grado di raggiungere la gente al di fuori del nostro monesteri ed anche oltre i confini della nostra Diocesi, mentre rimaniamo fedeli alle nostre virtu’ monacali all’interno del nostro perimetro.

Poiche’ il nostro Monastero e’ ubicato lungo una rotta dove ci sono costatemente molti viaggiatori, la nostra missione e’ quella di stabilire un luovo solenne ci pace – una fermata – dove possano trovare riposo. Un progetto per contrastare lo stile di vita frenetico della societa’ di oggi. Riportare la Vita Monastica nel Mondo di Oggi! Si’, un’avventura ideale! Aspettiamo solo il momento gisuto.

RIFLESSIONE

19 LUGLIO

Incontrando la vera essenza di me stesso

Elena Acín




Nell’Agosto del 2010 feci per la prima volta il cammino di Santiago: una settimana prima avevo preso una decisione molto importante nella mia vita, sicura ed all stesso tempo molto dolorosa e senza sapere come mi ritrovia nelle mie mani un libro di preghiere con la foto dell’Apostolo Santiago nella copertina e decidei di fare il cammino.  (ancora ce l’ho, e’ questo). Il luogo della parteza lo decidetti subito, la casa dove ero nato e vissuto con la mia famiglia nei primi anni della mia vita, in Valcarlos, pease di frontiera con la Francia, nella Valle de La Chanson de Roland, molto vicina a Roncesvalles. Speravo di incontrare sul cammino la domanda su di me piu’ profonda e la incontrai solo alla fine del Cammino.

Sempre aveva colto la mia attenzione il cappello dell’Apostolo Santiago, con la parte davanti alzata e quella dietro abbassata, la ragione che forse molti di voi gia’ sanno, e’ perche nel Cammino, camminiamo vorso Ovest, ed il Sole, durante la mattina, quando e’ piu usale camminare, e’ sempre dietro di noi. Sempre durante tutto il Cammino adiamo con la nostra ombra di fronte a noi e questa immagine, raccoglie bene le risposte parziali che andavo incontranto nel cammino alla mia domanda sopra il mio io piu profondo: Si siamo nostro, pero’ anche non totalmente nostri … e’ un cammino che deve essere percorso ed accettato con tutta la sua bellezza. Quando arrivai a Santiago, e sperimentai la tradizione di visitare il sepolcro del Santo, provai un disappunto molto grande e mi pentii di aver deciso di vivere il Cammino di Santiago come una metafora della mia vita, perche’ se avessi accolto con onesta’ quello che il Cammino mi aveva insegnato, la fine della mia vita sarebbe stata la mia tomba. Durante la notte andai all’incontro in cattedrale con gli altri pellegrini ed al termine, il sacerdote, senza che io sapessi il perche’ me lo disse: “Il finale del Cammino e’ il Portico della Gloria”, che io non avevo visitato, nel ero a conoscenza di esso …

Il giorno seguente andai al portico e vidi la immagine di Gesu’ con un volto pieno di pace, con i segni della passione sulle mani e nel costato, e benedicendo. Mi emozionai, e capii che tutta la mia storia con tutte le sue ferite era benedetta e que in quella luce potevo accogliere tutta la mia vita. E nelle volte, musicisti che accordavano i loro strumenti, preparandosi a suonare quando io avessi attraversato la soglia. Per poter entrare nel Portico de la Gloria devi voltarti ad Est, direttamente verso il sole, un giro di 180 gradi rispetto all’Ovest che avevo vissuto durante tutto il Cammino, il corpo no proietta piu’ nessuna ombra. Credo che queste parole dell Apostolo San Paolo riassumono bene la mia esperienza: “Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto” (Prima Lettera di San Paolo Ai Corinzi 13:12)

Dieci anni piu’ tardi, nel 2020 con l’isolamento a causa del Covid19, mi sono incontrato di nuovo con l’apostolo Santiago. Ho posto il mio tavolo di lavoro di fronte ad una finestra, e quello spazio marcato di paesaggio, lo ho mappato palmo a palmo ed ho scoperto che, sopra la balaustra della terrazza esteriore che confina con la cupola della Cattedrale del la Almudena de Madrid, ci sono 12 sculture degli apostoli e …. di Santiago! che quello che sta orientato esattamente verso la mia finestra ! Ho vissuto in questa casa da piu di tre anni e non me ne ero mai accorto! L’ho vissuto inevitabilmente come una chiamata a fare un pellegrinaggio ed a rivivere il mio cammino del 2010. A Madrid, il momento peggiore del Covid ha “coinciso” con il tempo delle celebrazione della Settimana Santa e questa volta le “tappe” del mio cammino sono state le tappe della peregrinazione di Gesu’ nella sua Pasqua, la quale pure non termina nel sepolcro ma nella Gloria. Questa nuova peregrinazione fa eco a quella del 2010: il contesto e’ molto diverso e senza dubbio e’ stata la stesas dinamica interna di peregrinazione: accogliere le ombre che ci preparano all’incontro con la Luce.

“All’uomo che soffre, Dio non dona un ragionamento che spieghi tutto, ma offre la sua risposta nella forma di una presenza che accompagna, di una storia di bene che si unisce ad ogni storia di sofferenza per aprire in essa un varco di luce” (Papa Francesco, Lumen Fidei, 57).

PREGHIERA

O Dio del Cielo, la luce della tua rivelazione portata a noi da Tuo Figlio Gesu’ ed e’ continuata da i Suoi Apostoli ed attraverso i Santi che li hanno preceduti, attraverso le loro preghiere, possiamo noi sempre rendere grazie e onorare Te per essere stati arricchiti da loro nella saggezza e nell’amore. Amen.

Grazie a tutti voi per metterci in Cammino; Grazie per diventare parte di questo piccolo progetto; Grazie per le vostre preghiere, per il vostro aiuto, e per la vostra compagnia.

DONA ORA

Con il vostro aiuto contribuirete con cibo, attrezzature mediche, approvvigionamento idrico, kit per l’igiene